CHIEDIAMO UNA GESTIONE TRASPARENTE DEI FONDI ANTIVIOLENZA
La violenza sulle donne non è un semplice problema: è una piaga sociale che riguarda tutti i Paesi del mondo, a prescindere dal grado di ricchezza e sviluppo. In Europa, Italia compresa, una donna su tre ha subito violenza fisica o psicologica almeno una volta nella vita. Sono numeri sconcertanti. Per questo, i fondi stanziati per la lotta alla violenza non solo vanno garantiti ma vanno pure usati bene.
Chiediamo quindi a tutti i Presidenti di Regione di farci vedere chiaro sulla violenza, rendendo pubblici tutti i dati relativi all’assegnazione e gestione dei fondi già stanziati. Fino all’ultimo euro.
Se per te le donne contano davvero, firma la petizione per chiedere alla tua Regione trasparenza sull’utilizzo dei fondi.
#DONNECHECONTANO
QUESTA È LA NOSTRA RICHIESTA AI PRESIDENTI DI REGIONE:
Stimato Presidente,
la violenza sulle donne è un problema che riguarda tutti i paesi del mondo, a prescindere dal grado di ricchezza e sviluppo. Per questo motivo è necessario che le istituzioni a ogni livello dal nazionale al locale prevedano interventi continuativi, stanziando risorse adeguate e costanti nel tempo.
In Italia le stime sulla violenza di genere presentano un quadro allarmante: secondo una recente indagine dell’Agenzia dell’Unione Europea per i diritti fondamentali, il 27% delle donne ha subito violenza fisica o sessuale dall’età di 15 anni *.
Lo scorso settembre il governo italiano ha erogato alle Regioni 16,5 milioni di euro previsti per il biennio 2013-2014 dal decreto legge n° 93 del 14 agosto 2013, convertito nella legge n° 119 del 15 ottobre 2013, per finanziare interventi e servizi di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne su tutto il territorio italiano. È un passo che deve inserirsi all’interno di un’azione più strutturata e coordinata tra governo e amministrazioni regionali al fine di implementare la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel settembre del 2013.
Un passo che tuttavia potrà risultare inadeguato e comportare sprechi di risorse pubbliche se non sarà previsto un uso responsabile, trasparente e partecipato dei finanziamenti. Riteniamo perciò che si debba prevedere un sistema di monitoraggio e valutazione facilmente consultabile da cittadine e cittadini, che renda verificabile l’operato delle amministrazioni in termini di efficacia ed efficienza, di metodo e di risultati. Azione più che mai urgente in vista di ulteriori stanziamenti promessi dal Governo per il prossimo triennio e previsti dalla legge di stabilità attualmente in discussione in Parlamento.
Ci rivolgiamo pertanto a Lei, per chiederle di assicurare un sistema di monitoraggio dei fondi a disposizione per il Suo territorio in un formato conforme alle linee guida dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e alle esperienze più significative portate avanti in altri settori in Italia e all’estero, relative agli opendata. In particolare chiediamo di rendere disponibili sul sito della Sua Regione informazioni sull’uso dei fondi nel territorio che seguano questi criteri:
- Non siano necessari software particolari per la consultazione dei dati.
- Le licenze permettano l’utilizzo dei dati da parte di chiunque.
- I dati siano completi e sia quindi possibile disaggregarli e aggregarli.
- Non sia possibile risalire all’identità o a informazioni di una persona specifica, ledendone la privacy.
- Si consenta una corretta lettura dei dati sia all’essere umano che a una macchina.
- I dati siano aggiornati e tempestivi.
Certi del Suo impegno per un’amministrazione responsabile e trasparente, sinceramente impegnata nella lotta alla violenza sulle donne, Le auguriamo buon lavoro.
Cordiali saluti,
[il tuo nome]
Per firmare la petizione online seguite il link:
