Taranto, scontrino offensivo alla comitiva gay: “Mi raccomando so ricchioni” – Il Fatto Quotidiano

E’ successo in una pizzeria di Maruggio a un gruppo di amici omosessuali. Il commento omofobo è stato scritto dal cameriere che li aveva serviti. Il proprietario del locale si è scusato

di Andrea Tundo | 26 agosto 2014

Da Portland a Maruggio, l’insulto omofobo è compreso nel prezzo. Campagne pugliesi, fine luglio. Ulivi, luci soffuse e un “trattamento particolare” specificato dal cameriere nella comanda elettronica inviata al pizzaiolo. Gli amici mangiano, bevono e prendono il caffè. Poi arriva il momento di pagare: 52,50 euro per pizza, birra e caffè. Prezzo corretto, il conto non è salato. Ma amaro sì. Perché nello scontrino le ordinazioni sono riportate così come chi serviva al tavolo le aveva inviate tramite il palmare. Con una specifica per chi era in cucina: “Una pizza no pomodoro sì mozzarella, una pizza primavera e una con funghi porcini. Mi raccomando so ricchioni”.

I quattro ragazzi omosessuali hanno chiesto immediatamente spiegazioni al titolare del locale, che si trova nelle campagne tra Maruggio e Campomarino, nel Tarantino. “Ci ha chiesto scusa, anche a nome del cameriere. Poi ci ha telefonato il giorno dopo – ha raccontato uno dei quattro al sito BrindisiOggi.it – dicendo che aveva allontanato il dipendente. Ma in quel locale, comunque, non ci torneremo più”. Una storia simile a quella che aveva indignato gli Stati Uniti poche settimane fa. Protagonista, suo malgrado, un ragazzo di Portland, nell’Oregon. Rifiutatosi di fornire l’indirizzo mail al commesso della Apple, Adam Gregory Catanzarite si è accorto nei giorni successivi che sullo scontrino ricevuto dopo l’acquisto di un paio di auricolari era stata inserita la dicitura “f@g.com” (“checca.com”, in inglese) nello spazio destinato al recapito di posta elettronica. E lo store manager – raccontò Catanzarite su Facebook – si era rifiutato di correggere l’errore. Uno scivolone per l’azienda di Cupertino, pronta a scusarsi per l’accaduto e a rimediare regalando un buono spesa al 19enne. Che ha però declinato l’offerta, avanzando invece la propria disponibilità per formare il personale degli AppleStore affinché siano rispettosi nei confronti dei clienti omosessuali.

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