Nba, i nuovi Chicago Bulls: per l’anello serviva Carmelo Anthony

La nuova stagione si avvicina a grandi passi. Le squadre, a grandi linee, sono delineate e si preparano per i training camp. Su Gazzetta.it vi presentiamo le 30 franchigie della Nba 2014-15. Nella 21ª puntata andiamo alla scoperta dei Chicago Bulls.
LA SQUADRAQuintetto: Rose, Butler, Dunleavy, P. Gasol, Noah.Principali riserve: Gibson, Hinrich, Mirotic, McDermott. Coach: Tom Thibodeau (confermato). La squadra è stata migliorata, con l’acquisto di Pau Gasol a potenziare un reparto lunghi già ottimo. Ma restano le incognite sulle condizioni di Rose. E soprattutto non è stato acquistato il grande attaccante che serviva per svoltare. Il grande sogno della free agency era Carmelo Anthony. Serviva come l’aria un giocatore in grado di segnare molto e di inventare canestri anche fuori dall’ordinario. Melo è rimasto a New York: sarà difficile battere i Cleveland Cavs.
COSI’ NEL 2013-14 — 48-34, quarto posto nella Eastern Conference. Eliminati al primo turno dei playoff dai Washington Wizards (4-1).
PUNTI DI FORZA — Il reparto lunghi è il migliore dell’Nba. Noah e Gasol insieme sono il massimo, sia offensivamente che difensivamente. E dalla panchina è pronto a dare una grossa mano Taj Gibson, uno dei giocatori più migliorati della scorsa stagione. Il sistema difensivo di coach Thibodeau resta tra i migliori della Lega.
PUNTI DEBOLI — Manca un esterno con almeno 20 punti a partita nelle mani. Uno che sappia attaccare il canestro e segnare da tre punti. Carmelo Anthony, per farla breve. I Bulls hanno grosse certezze di sistema, ma indipendentemente dall’apporto di Rose saranno sempre una squadra piuttosto prevedibile. Con gli avversari che potranno chiudere spesso e volentieri l’area.
X FACTOR — Derrick Rose. Tornerà mai sui livelli che gli hanno permesso di vincere l’Mvp 2011? Un po’ di scetticismo è giustificato, a prescindere dal Mondiale poco brillante che D-Rose sta giocando. Per un giocatore con le sue caratteristiche, essere al top fisicamente è fondamentale. Come se Rino Gattuso si fosse trovato da un giorno all’altro senza la corsa. I medici assicurano che il ginocchio è finalmente ok. Ma come si sentirà il giocatore? Se Rose fosse il vero Rose, questi Bulls potrebbero dare fastidio anche ai Cavs.
OBIETTIVI — Ci sono le potenzialità per migliorare il primo turno dell’anno scorso. Se le cose funzionano: Gasol, che sembra carico a pallettoni, gioca una grande stagione e con Noah detta legge sotto canestro. Rose ritrova la condizione, i nuovi innesti Mirotic e McDermott danno un buon contributo dalla panchina. Finale di conference dopo un secondo posto a Est. Se le cose non funzionano: Rose diventa un giocatore normale, prigioniero di paure e insicurezze. La panchina dà troppo poco e la squadra si perde nella sua prevedibilità. Difficile che finisca fuori dalle prime quattro in regular season, ma potrebbe comunque uscire al primo turno.
Fonte: http://www.gazzetta.it/Nba/05-09-2014/nba-nuovi-chicago-bulls-l-anello-serviva-carmelo-anthony-90365271060.shtml?rlabs=3&ak=3

Opinione mia: che ai Bulls manchi un esterno per poter competere per la finale è indubbio, dubito Dunleavy possa esserlo, dovrebbe al massimo essere un cambio affidabile. Che questo esterno avesse dovuto essere Carmelo Anthony però ne dubito altrettanto, nonostante l’opinione sia condivisa da molti addetti ai lavori. Melo sinora si è dimostrato il classico player nocivo al collettivo, fortissimo individualmente e con un’attitudine alla difesa molto latente. Quindi tutto il contrario di quella che è la pallacanestro di Thibodeau. Perlomeno ad oggi, poi magari una volta ai Bulls avrebbe potuto avere anche un approccio diverso, ma è tutto da dimostrare. 

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